Venerdì 18 Gennaio
Ore 18
Enzo Barnabà presenta il suo libro Il ventre del pitone

Il mercato colonizza lo stato molto più di quanto lo stato non colonizzi il mercato. In Africa, l'invasione dei media internazionali attraverso radio, televisione, internet e telefoni cellulari ha effetti corrosivi sui legami sociali: mediante la colonizzazione dell'immaginario, trasforma la povertà modernizzata in miseria e lancia migliaia di migranti verso un drammatico fuggifuggi.
 

Basti pensare alla voglia dei giovani - tra cui Cunégonde - di lasciare quello che finiscono per considerare come un inferno per i paradisi artificiali del nord, contro le cui porte andranno a frantumarsi.
E anche se, come succede a Cunégonde, avviene il miracolo e - non senza traumi - essi riescono a oltrepassare quelle porte, la cosa lascia ferite che difficilmente guariscono. Anche questa è la lezione del bel libro di Enzo Barnabà.
(dalla prefazione di Serge Latouche)

"Non mi stupii che, prima di partire, il capitano non avesse fatto versare del gin in acqua per chiedere la protezione dei geni del mare: sapevo bene che ci trovavamo già in un mondo in cui agli spiriti non è concesso il potere di cui godono in quello che mi lasciavo alle spalle.
Come un grosso pitone, forse, li tiene prigionieri nel suo ventre capiente
".


Guarda il videoclip, ispirato al “Ventre del Pitone”, che ha spopolato al Festival Raccorti Sociali di Firenze:

 

Barnabà Enzo
Siciliano di Valguarnera (Enna), è un francesista con la passione per l'Africa. Ad Abidjan, oltre che in Albania e in Montenegro, è stato addetto culturale dell'ambasciata italiana; in Costa d'Avorio ha approfondito la conoscenza della realtà locale. Vive attualmente a Grimaldi di Ventimiglia, dove la riviera del ponente ligure si confonde con quella francese.