Mercoledì 12 giugno 2013,
alle  ore 18.30

Presentazione del libro

CONTADINI PER SCELTA

Esperienze e racconti di nuova agricoltura


di Giuseppe Canale e Massimo Ceriani

edizioni Jaka Book

Ne parleranno con gli autori:

Alessandro Triantafillidys 

(presidente AIAB) 

e
Francesco Panella

(presidente UNAAPI, portavoce degli apicoltori europei)


I soci Arci che lo desiderano possono cenare allo Zenzero.

Prenotarsi al n. 010 9412005 o al cell. 340 5932767

 
Diversamente da altri libri sui contadini questo è un libro dei contadini, nel senso che dà la parola alle loro narrazioni. I testimoni incontrati sono alcuni tra i protagonisti di una agricoltura che resiste al dominio dell’agroindustria, che costruisce esperienze plurali di autonomia economica e culturale e che indica una via d’uscita dall’empasse in cui è caduta l’agricoltura convenzionale, stretta com’è nella tenaglia tra aumento dei costi e diminuzione dei ricavi.
Proprio per prendere le distanze da un’agricoltura industrializzata, succube delle multinazionali e della grande distribuzione, che ha trasformato gli agricoltori in operai con in più il rischio d’impresa, questi agricoltori hanno scelto di essere “contadini”. Questa scelta indica un modo di fare agricoltura che non inquina il cibo e non degrada l’ambiente.
Di questo ci parlano le storie di vita e di lavoro qui raccolte. In molte di esse emerge anche la memoria di un passato non idealizzato che è consapevolezza delle proprie radici e motivo di costruzione di un futuro diverso, contro l’abbandono e il degrado dei territori rurali a cui hanno portato le politiche di modernizzazione incondizionata della nostra agricoltura.
Nelle narrazioni di questi testimoni possiamo riconoscere la passione e l’orgoglio del proprio lavoro, la forte integrazione di vita e lavoro, i tratti di una contadinità che recupera saperi e tradizioni rigiocandole dentro la modernità. Sono contadini per scelta, che hanno una idea di agricoltura che contiene la riconciliazione con la natura e con la società, e una visione dei rapporti economici ispirata non al profitto dei singoli ma alla ricerca del benessere collettivo.
Questa inchiesta ci fa incontrare alcune significative esperienze di nuova agricoltura in Italia, esperienze anche molto diversificate ma accomunate dal fatto di proporsi come componente determinante di una nuova alleanza tra produttori e consumatori, tra città e campagna. La direzione è quella della sostenibilità ambientale e della autonomia alimentare, della qualità dei territori e della difesa attiva dei beni comuni.
Sebbene queste pratiche siano in atto da alcuni decenni, il fenomeno della nuova agricoltura è rimasto pressoché invisibile, in modo particolare nel nostro Paese. Quando anche i media ne parlano è spesso in modo superficiale e banalizzante. Attraverso questi racconti possiamo invece cogliere la complessità delle vicende materiali e ideali che hanno portato i “nuovi contadini” a innovare il modo di produrre cibo e costruire reti di relazioni capaci di sostenere la rinascita di un modo di produzione che sembrava destinato ad estinguersi.
Il libro ha una forza narrativa coinvolgente e il quadro che emerge dà il senso di un orizzonte positivo. Quello che viene presentato può essere visto come il laboratorio dell’agricoltura del futuro: una realtà ancora minoritaria ma che è diffusa sul territorio e che è in grado di sperimentare molteplici soluzioni da cui potranno emergere risposte adeguate al cambiamento del modello di sviluppo di un’agricoltura in crisi.